Passa ai contenuti principali

Pasta di lenticchie rosse, broccoli e polpettine di lenticchie


Vi presento un piatto, ideato da me, dalle notevoli qualità nutritive. 
E’ una miniera di nutrienti fondamentali ed è un piatto originale, per scoprire sapori nuovi e non mangiare sempre le stesse cose ottenendo così un’alimentazione sana, varia ed equilibrata.
v La pasta che ho utilizzato è fatta con la farina di lenticchie rosse, è ricca di proteine, ferro, fibre ed è ad basso indice glicemico per cui è adatta agli sportivi, agli anemici, a chi soffre di stipsi e di diabete ma anche e soprattutto a vegetariani e vegani! Poichè priva di glutine,  è ottima per chi ha un'intolleranza e anche per i celiaci (in questo caso, verificare in etichetta che possa essere consumata in caso di celiachia perchè la presenza o meno di tracce di glutine dipende dallo stabilimento di produzione). Ormai si trova molto spesso al supermercato, e richiede pochissimi minuti di cottura.
v Le polpettine le ho preparate con le lenticchie rosse cotte con cipolla e origano (ma potete mettere tutte le erbe e le spezie che volete) e fatte asciugare bene in padella, con aggiunta di farina di ceci per rendere l’impasto lavorabile (ma va bene qualsiasi farina integrale, se proprio non la trovate).
v I broccoli sono ricchi di fibre, sostanze ad azione antitumorale e Vitamina C, utile per l’assorbimento del Ferro.

Procedimento
-Io ho assemblato le polpettine e poi le ho cotte al forno con un filo d’olio (15 minuti a 180 °), ma volendo si possono cuocere in padella oppure anche nel sugo.
-Ho cotto i broccoli a vapore e poi li ho soffritti in padella con olio evo.
-Una volta cotta la pasta, ho unito in padella la pasta con i broccoli e le polpettine e ho condito con un cucchiaino di gomasio.

Buonissima!
Buon nutrimento a tutti!

Commenti

Post popolari in questo blog

Trucchi per rendere i legumi più digeribili

Si possono mangiare i legumi senza avvertire fastidiosi gonfiori addominali? La risposta è sì, ma con dei piccoli accorgimenti che fanno la differenza: 1)    Consumare legumi regolarmente. L’ideale sarebbe mangiare legumi anche 4-5 volte a settimana (di più vegetariani e soprattutto vegani). Consumando legumi più spesso, infatti, il nostro organismo si abituerà a digerirli. Quindi non vi preoccupare se avvertite gonfiore dopo averli mangiati, se non li mangiavate da diverso tempo. Il mio consiglio è di incrementare il loro consumo in maniera graduale e, fatto questo, mangiarli in maniera regolare. Consumando legumi più spesso in breve tempo non avvertirete più gonfiore addominale. 2)    Lasciare in ammollo per il tempo necessario. L’ammollo serve sia per rendere i legumi morbidi sia per far rilasciare in acqua sostanze anti-nutrienti. Di solito i tempi di ammollo sono riportate sulle confezioni. Generalmente sono necessarie 12-15 ore fino anche a 24 ore per i legumi più ve

Grani antichi: un ritorno al passato

I grani antichi sono grani autentici ossia che non hanno subito modificazioni per aumentarne la resa, quindi non sono stati selezionati da parte dell’uomo nel corso degli anni e non sono stati modificati geneticamente.  Nel tempo i grani antichi stanno scomparendo, a favore di grani moderni irradiati e trattati perché economicamente più proficui. Con il progetto Mulinum di San Floro ( www.mulinodisanfloro.it ), un giovane calabrese, Stefano Caccavari, è riuscito a recuperare i grani antichi valorizzando il nostro territorio e tutelando la sua biodiversità in quanto essi, a causa di una resa più bassa rispetto ai grani moderni, rischiano di scomparire definitivamente. Il consumo di farine e prodotti derivanti da questi grani ci permette sia di incrementare il loro valore storico e culturale, sia di guadagnare in termini di salute. Infatti, i grani antichi hanno diversi vantaggi: Hanno un minore quantitativo di glutine I grani antichi hanno un contenuto di glutine minore rispe

La lista dei cibi d'importazione più pericolosi

Quando acquistate un prodotto, controllate bene la provenienza e, possibilmente, non acquistate prodotti sfusi ma opportunamente etichettati. E' sempre preferibile acquistare prodotti del nostro territorio ma se non riuscite a trovare un prodotto italiano, fate molta attenzione alla provenienza di ciò che acquistate! Qualche giorno fa la Coldiretti ha elaborato la classifica dei cibi più pericolosi, tutti d’importazione, basandosi sui dati forniti dal Ministero della Salute provenienti dal sistema di allerta europeo, relativamente al 2015, che registra gli allarmi per rischi alimentari verificati a causa della presenza di sostanze estranee quali: residui chimici, micotossine, metalli pesanti, contaminanti microbiologici, diossine o additivi e coloranti. Ecco la lista* con la relativa motivazione: 1) Frutta secca proveniente dalla Turchia (nocciole) - aflatossine oltre i limiti 2) Frutta secca proveniente dalla Cina (arachidi) - aflatossine oltre i limiti 3) Erbe officinal